Da "Varese News" di Sabato, 8 Novembre 2008Varese - Prima delle tre serate della stagione comunale all'Apollonio. Sul palco la compagnia del teatro stabile di Calabria. Repliche questa sera, sabato 8, e domenica alle ore 21Il giuoco delle parti: la serenità di una vita "svuotata"
Trentasei ore di vita riassunte in circa novanta minuti di spettacolo.
Geppi Gleijeses, Marianella Bargilli, Luciano Roman, diretti da Egisto Marcucci, hanno portato sul palcoscenico del teatro Apollonio, nella prima delle tre serate della stagione comunale, il "Giuoco delle parti" di Pirandello.
L'azione, come dicevamo, si svolge da una sera ad un mattino. Leone Gala, tradito dalla moglie Silia che si è buttata nelle braccia del suo migliore amico Guido Venanzi, vive oramai un'esistenza pacifica perchè "svuotata". Avendo inteso il giuoco delle vita e delle sue rapine, ha lasciato il tetto coniugale senza drammi, mantenendo solo le apparenze, nel rispetto delle forme imposte dal suo ruolo sociale.
Nemmeno il disperato tentativo di Silia di smuovere tanto civile perbenismo, grazie ad una fortuita occasione, metterà in pericolo l'equilibrio esteriore di Leone.
La donna, infatti, convincerà il marito a sfidare a duello l'uomo che l'ha offesa. Leone, infatti, accetta, come pretende il suo ruolo, e chiama a testimone l'amico Guido.
Al momento del duello, però, Leone inviterà lo stesso Guido, nel rispetto del suo ruolo di amante, ad affrontare il duello. Guido, costretto, accetterà e morirà.
La versione di Marcucci del testo pirandelliano è sobria ed essenziale: nel primo tempo si svolge nella casa coniugale, scura, tetra, con pareti a specchio che riflettono e moltiplicano i drammi interiori e le inquietudini di una donna che non riesce a scrollarsi di dosso l'ombra del marito, nonostante l'ampia libertà concessale con la separazione.
Nel secondo atto, ci si sposta a casa di Leone, totalmente bianca, rarefatta, quasi paradisiaca, rotta dall'entrata in scena del rosso vermiglio dell'abito di Silia che viene a pretendere il duello e, successivamente, dal nero cupo dei testimoni venuti a prendere Leone prima del duello. Due ambienti diametralmente opposti, dove si dibatte invano il senso della vita.
Bravo Geppy Gleijeses alle prese, dopo anni di teatro leggero, con la prova dei testi classici. Il suo Leone risulta pacato e tranquillo, equilibrato fino all'eccesso, tradito solo nel finale dal dolore che fa leggermente capolino.
Il secondo atto più brioso è stato salutato dall'applauso del teatro Apollonio che presentava parecchie poltrone vuote. (Fonte
VareseNews)
Sabato 8 Novembre 2008
Alessandra Toni
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