Il Mattino 08.03.2008

Da "Il Mattino" di Sabato 8 Marzo 2008


In scena il fascino di Eduardo

CARLA BOTTA È un Eduardo forse meno noto, ma certamente non «minore» quello che verrà messo in scena stasera (ore 21) e domani (ore 18,30) al teatro Gesualdo. In cartellone, infatti, c’è «Io, l’erede»: non è una delle opere più famose del grande commediografo napoletano, ma si tratta comunque di un testo sempre molto apprezzato dalla critica in quanto conserva ed esprime per intero il fascino immortale dell’arte eduardiana. Alla ribalta della struttura di piazza Castello, in questo weekend, una giusta miscela di giovani talenti e attori affermati. Mancherà Leopoldo Mastelloni, che ha lasciato la compagnia per piccoli problemi di salute e motivi di stanchezza dopo due stagioni molto positive e fortunate. Al suo posto Milva Marigliano. Sarà lei ad affiancare l’altro protagonista, vale a dire Geppy Gleijeses, uno degli ultimi allievi di Eduardo e oggi figura di spicco del panorama teatrale italiano. «Io, l'erede» è una commedia scritta da Eduardo De Filippo nel 1942 e inserita nella «Cantata dei giorni pari». Il sipario si apre su una sorta di consiglio di famiglia presieduto dall'avvocato Amedeo Selciano riunitosi per commemorare la morte di Prospero Ribera, vissuto per 37 anni nella casa come ospite del generoso padre dell'avvocato, da sempre benefattore dei diseredati. Ma il vero protagonista della vicenda è Ludovico, il figlio di Prospero Ribera, che improvvisamente compare sulla scena reclamando per sé il posto del padre. Come suo legittimo erede pretende, infatti, di essere a sua volta accolto e ospitato dalla facoltosa famiglia Selciano. Nonostante un certo smarrimento e imbarazzo, nessuno dei Selciano riesce ad addurre valide argomentazioni da contrapporre alle richieste avanzate con forza dal giovane "erede". Dal paradosso iniziale si passa così alla vita quotidiana, che non manca di riservare sorprese al povero ospite: saranno state veramente solo la generosità e la solidarietà a spingere la famiglia Selciano ad accogliere il padre di Ludovico in casa propria? La regista Andrée Ruth Shammah rielabora il testo, in cui si trova poco dell’Eduardo che tutti conoscono. Prevalgono i meccanismi del paradosso e della comicità, sale in primo piano la figura misteriosa e beffarda di Ludovico Ribera, che con il suo comportamento smaschera l’ipocrisia della società «perbene» e il buonismo ostentato di una famiglia che ha fatto della pratica della beneficenza il proprio status sociale. Ne viene fuori una commedia esilarante e al tempo stesso amara, che diverte e stupisce. Come solo Eduardo sa fare.


Qui a lato Geppy Gleijeses, protagonista dello spettacolo in scena al teatro Gesualdo (foto in basso) (Fonte IlMattino)