TEATRO, MORTO ENRICO JOB

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 7/3/2008, 11:01
Avatar

MARIANELLA BARGILLI OFFICIAL FORUM ©

Group:
Administrator
Posts:
17,137
Location:
Yes... I am the sexy voice.

Status:


E' morto ieri sera a Roma lo scenografo Enrico Job. Aveva 74 anni ed era ricoverato nella clinica villa del Rosario da alcuni giorni dopo essere stato colpito da leucemia fulminante. Nato a Napoli il 31 gennaio del 1934, Job è stato primo e storico collaboratore di Luca Ronconi, accademico di Brera e scrittore. Era il marito della regista Lina Wertmuller.

Enrico Job era nato nel 1934 a Napoli da genitori veneti, cresciuto a Milano, dopo il tentativo fallito di fare il pittore, comincio' a lavorare come scenografo teatrale e cinematografico, riscuotendo successo. Ha scritto anche due romanzi, in parte autobiografici, La palazzina di villeggiatura e Il pittore felice, pubblicati da Sellerio. Dalle scenografie di Giovanna D'Arco al Rogo per il teatro Nuovo di Torino nel '67 alla Medea al teatro greco di Siracusa passando per Questi Fantasmi di Eduardo alle scene per i film della moglie Lina Wertmuller da Pasqualino Settebellezze all'ultimo Peperoni ripieni e pesci in faccia, sono alcune delle sue opere. Vittorio Gassman lo definiva "un architetto drammaturgico, un vero costruttore di scene".

UNO SCENOGRAFO TRA SOGNO E REALTA'
(di Paolo Petroni)

Sono due le ultime scenografie firmate da Enrico Job, scomparso ieri sera a Roma a 74 anni, che sono ancora in tournee, quella per 'La vedova scaltra' di Goldoni realizzata per la regia di sua moglie Lina Wertmueller per l'ultima Biennale di Venezia e quella per 'Le voci di dentro' di Eduardo per lo spettacolo di Francesco Rosi con Luca De Filippo. In tutte e due è evidente la cifra realistica e assieme simbolico-onirica di Job che, per Goldoni, sistema un enorme letto matrimoniale al centro della scena e sullo sfondo Venezia, mentre per Eduardo crea una cucina che si apre appunto a mostrare i sogni di Alberto Saporito e poi un magazzino che raccoglie centinaia di sedie accatastate in un equilibrio precario come quello del protagonista.

Job, nato nel 1934 da una famiglia che un anno prima, in seguito alle leggi razziali, era fuggita da Lipsia riparando a Napoli, e il carattere del giovane Enrico è nella atmosfera e cultura napoletana del dopoguerra che si forma, tanto da confessare di tenere sempre in tasca un cornetto d'argento ricevuto in regalo. Legato sostanzialmente al teatro, lavora anche nel cinema e per la lirica, oltre a scrivere opere di narrativa e realizzare mostre e performances in grandi manifestazioni d'arte in tutto il mondo, da Venezia a New York. Dopo un periodo dedicato alla pittura, all'inizio degli anni Sessanta passa alla scenografia e ai costumi per il teatro e per il cinema, che saranno la passione di una vita, debuttando nel 1962 alla Scala con i costumi per Semiramide di Rossini e nel '63 divenendo, per due anni, direttore della sartoria del Piccolo Teatro di Milano, dove collabora con Strehler sino a quando passa a Vivere a Roma.

Il suo lavoro ha conosciuto collaborazioni significative anche, in particolare, con Luca Ronconi (tra l'altro Riccardo III, l'Orestea e Il candelaio), con Luca De Filippo (da Questi fantasmi a L'arte della commedia), con Francesco Rosi e naturalmente per 40 anni con la Wertmuller (da La cucina a Lasciami andare madre sino all'attuale Goldoni). Negli anni '70 sviluppa un interesse particolare per Strindberg, che riconosce alla scenografia un ruolo fondamentale e attivo, e si dedica a Il Pellicano, Il Padre, Creditori con regia di Mina Mezzadri e Verso Damasco con regia di Mario Missiroli. Negli anni lavora con tanti altri registi, da Walter Pagliaro al Piccolo a Armando Pugliese. Contemporaneamente si occupa anche dell'opera lirica (Il Trovatore di Verdi allo Sferisterio di Macerata, Salomé di Strauss all'Opera di Roma, Elisabetta d'Inghilterra di Rossini al San Carlo di Napoli, solo per citare qualcosa) e di cinema (da Travolti da un insolito destino a Pasqualino Settebellezze, da Film d'amore e d'anarchia a tanti altri della Wertmueller). Torna nel 1969 a realizzare sue mostre e performances e si ricordano: La pietà nel 1973 a Basilea; Autoritratto e Mappacorpo nel 1974 a Roma; Until nel 1976 a New York e Metamorfosi nel 1995 alla Biennale di Venezia. Negli anni '80 debutta anche come scrittore incoraggiato da Leonardo Sciascia e pubblica nel tempo tre libri, da una storia di famiglia che prende le mosse da meta' Ottocento in 'La palazzina di villeggiatura' al romanzo 'Il pittore felice', sulla crisi di un giovane artista e della sua donna Laura, le cui vite sono segnate da una rinuncia, sino al più recente 'Il cavallo a dondolo' su una passione sensuale e autodistruttiva tra un giovane e la Contessa Lia nelle Venezia del XIX secolo. Tra le cose che amava citare del suo lavoro c'é infine l'allestimento del palco allo stadio di Brescia nel 1996 per la visita di Giovanni Paolo II col gigantesco Crocifisso ricurvo che ne era l'emblema, ora posto a Cevo, in Val Canonica, a circa 2000 metri d'altitudine. (Fonte Ansa)
 
Web  Top
view post Posted on 10/3/2008, 10:50
Avatar

MARIANELLA BARGILLI OFFICIAL FORUM ©

Group:
Administrator
Posts:
17,137
Location:
Yes... I am the sexy voice.

Status:


Enrico Job, lo scenografo come creatore

Basterebbe l'impianto visivo ideato nel '99 per il «Tartufo» riscritto da Enzo Moscato, diretto da Armando Pugliese e interpretato da Luca De Filippo a collocare Enrico Job, scomparso ieri sera a Roma a 74 anni, nel drappello dei più grandi scenografi italiani della seconda metà del Novecento e, insieme, nella schiera dei napoletani diventati illustri (e anzi diventati illustri appunto per questo) senza smarrire il senso di appartenenza alle proprie radici.
Mentre Pugliese scaricava nella casa di Orgone un autentico diluvio di cibarie e bevande, lui, Job, doppiava quel pantagruelico corno dell'abbondanza con un fondale che citava una proverbiale natura morta barocca stracolma di cacciagione e verdure: e con ciò sottolineava come meglio non si sarebbe potuto la falsità monomaniacale del celebre impostore molièriano. E che dire, tanto per restare nell'ambito del teatro francese, a proposito della scenografia realizzata da Job per l'allestimento, nel '95, de «L'albergo del libero scambio» diretto da Missiroli e interpretato da Geppy Gleijeses? Applicava il meccanismo messo in moto da Feydeau persino agli arredi, con i mobili che inizialmente rappresentavano palazzi déco in scala e poi, ruotando su se stessi, diventavano, per l'appunto, stanze d'albergo.
Così Enrico Job dimostrava e metteva a frutto un talento che si traduceva, come sempre dovrebbe essere per uno scenografo, nel sostegno fedele e ad un tempo creativo alla linea scelta dalla regia. Avvenne, tanto per citare un altro esempio, pure nell'allestimento de «Le voci di dentro» per la regia di Rosi e l'interpretazione, ancora, di Luca De Filippo. Il suo sfondo, segnato da frammenti di un passato splendore che sembravano le «rovine di antiche fedi» di Durkheim, costituiva un perfetto riscontro delle invenzioni di Rosi (quale il capretto alla Francis Bacon che compariva nel vano della porta) volte ad illuminare la dicotomia realtà/sogno.
Non fu, questo, il portato - ne accennavo all'inizio - della capacità di mantenersi ancorato alle proprie radici e, contemporaneamente, di trascenderle, spingendo lo sguardo verso più larghi orizzonti? Del resto, in tal modo Enrico Job si collocava nel solco tracciato, per l'appunto, da Eduardo De Filippo: il quale, in «Sik-Sik, l'artefice magico», aveva saputo coniugare perfettamente la più genuina tradizione della farsa napoletana e le pirotecniche accensioni delle avanguardie storiche, prime fra tutte il dadaismo e il futurismo.
Dunque, davvero non a caso il napoletanissimo Job sviluppò, negli anni Settanta, un particolare interesse per un autore come Strindberg, che riconosceva alla scenografia un ruolo fondamentale e, giusto, fondamentalmente attivo. Venne, così, la sua partecipazione agli allestimenti de «Il pellicano» e «Il padre», con la regia di Mina Mezzadri, e di «Verso Damasco», con quella di Mario Missiroli. D'altronde, la sua vocazione per un teatro di vasto respiro s'era già manifestata agli inizi della sua attività, quando, negli anni Sessanta, aveva collaborato prima con Strehler, firmando i costumi per «Il gioco dei potenti» tratto da Shakespeare, e poi con Ronconi, fornendo le scene e i costumi per «Santa Giovanna al rogo» di Honegger e per l'«Arlecchino» di Busoni.
Questo per fare appena due esempi circa l'apporto, non meno prezioso, che Job diede anche alla scena musicale. E a proposito del suo rapporto con Ronconi, passato, poniamo, per gli allestimenti di «Riccardo III» e del «Candelaio» di Giordano Bruno, basterà ricordare che si concluse con la fornitura delle scene e dei costumi per l'«Orestea» di Eschilo, che nel '68, a Belgrado, valsero a Job il premio del Bitef, uno dei più importanti e prestigiosi organismi teatrali dell'area balcanica. E, per finire, il Job scenografo cinematografico resta affidato a film come «Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto», «Pasqualino Settebellezze» e «Film d'amore e d'anarchia», tutti firmati dalla moglie Lina Wertmüller. Quando si diceva della fedeltà. E infatti ha detto Lina di Enrico: «È stato un uomo luminoso, un grande artista, un fine intellettuale, un pezzo raro. Ho avuto il dono di stare con lui 44 anni, siamo stati due compagni di gioco». Enrico Fiore

(«Il Mattino», 6 marzo 2008)
 
Web  Top
view post Posted on 9/12/2021, 12:08
Avatar

granatiere granitico

Group:
Member
Posts:
22,974
Location:
La prima capitale d'Italia

Status:


E' morta oggi lina wertmuller in una uggiosa giornata di pioggia lontana dal mare tempestoso nel freddo autunno di un paese immerso nella caligine...
 
Top
view post Posted on 10/12/2021, 00:40
Avatar

MARIANELLA BARGILLI OFFICIAL FORUM ©

Group:
Administrator
Posts:
17,137
Location:
Yes... I am the sexy voice.

Status:


Già purtroppo anche lei è andata ad intrattenere insieme a molti altri grandi professionisti che in quest’anno ci hanno lasciato, le file del teatro di lassù… una grave perdita per noi, ma lassù (appunto) di sicuro ci saranno grandi spettacoli
 
Web  Top
3 replies since 7/3/2008, 11:01   143 views
  Share