Messaggero Veneto 20.01.2008

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view post Posted on 21/1/2008, 15:15
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Da "Messaggero Veneto" di Domenica, 20 Gennaio 2008 (Pag. 12 - Cultura & Spettacoli)

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Bel “Delitto perfetto”: si replica anche oggi

Carlo Milic - Per il cartellone del Stabile regionale, è in scena al Rossetti di Trieste fino a oggi (replica alle 16) la commedia gialla Delitto perfetto di Frederick Knott (e dalla sceneggiatura dell’omonimo film di Hitchcock), regista e protagonista Geppy Gleijeses. Il copione è ben congegnato, ma deve la sua notoria popolarità, a oltre cinquantanni dalla stesura, per aver offerto base fondamentale al film, realizzato dal regista inglese nel 1954, interpreti Grace Kelly e Ray Milland: un buon meccanismo, esaltato allora dalle atmosfere magiche e ambigue della pellicola, che riappare in questa operazione dello Stabile della Calabria, guidato ancora magistralmente dal suo direttore Gleijeses. Al regista e interprete, infatti, va riconosciuto il merito d’aver costruito l’allestimento su un efficace schema recitativo, felicemente affine alla tradizione britannica, smorzando quindi i toni e creando un equilibrio significativo tra il peso dei diversi ruoli, ma soprattutto di aver tratto da un ingiustificato oblio un attore del calibro di Raffaele Pisu, dimostratosi subito in forma smagliante. La commedia di Knott è impostata, secondo un punto di riferimento ben noto agli appassionati del thriller, sul fatto che un “delitto perfetto” è inimmaginabile ovvero è ipotizzabile soltanto sulla carta o in progetto. Manca infatti sempre al momento del suo consumarsi quel minimo dato apparentemente insignificante per renderlo tale, facendolo quindi smascherare in ogni caso dall’acuto investigatore. Gli interpreti in Delitto perfetto sono ottimamente disegnati nei ruoli: a incominciare da Gleijses, l’astuto architetto del crimine, alla fine però intrappolato dal riflessivo poliziotto Raffaele Pisu, come egualmente ottimi sono i contributi di Stefano Santospago, Marianella Bargilli e Massimo Cimaglia. Le scene e gli abiti, veramente inglesi anni Cinquanta, sono disegnati da Lorenzo Ghiglia, un vero maestro nel centrare ancora una volta l’atmosfera e l’ambientazione necessarie. Ampio successo dunque di pubblico, che dimostra di amare, al di là del classico e dell’attuale, un genere che andava per la maggiore su per giù mezzo secolo fa. (Fonte MessaggeroVeneto)
 
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