Marianella ed altri attori parlano della funzione del teatro oggi.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 18/6/2007, 08:11
Avatar

MARIANELLA BARGILLI OFFICIAL FORUM ©

Group:
Administrator
Posts:
17,137
Location:
Yes... I am the sexy voice.

Status:


Da "Libertà Sicilia" di Mercoledì 6 Giugno 2007

La funzione del teatro oggi
Esso è vita, libertà, cultura e godimento


di Arturo Messina - Tra le sue finalità l’Istituto del Dramma Antico ha quella di suscitare nei Siracusani e dovunque un sempre più vivo interesse per il mondo antico attraverso il teatro classico, che aveva come scopo quello di far sempre meglio conoscere e diffondere i valori umani.
E’ questa finalità che spinge l’Inda a realizzare con la cittadinanza i più stretti legami attraverso l’organizzazione non solo delle rappresentazioni classiche, che ormai da diversi anni è riuscito a realizzare annualmente, ma anche quanto più iniziative gli è possibile che la coinvolgano, tra le quali ritiene di grande importanza gli incontri degli attori con varie istituzioni culturali, tra cui La Nuova Scena, la Fildis, e l’Università della Terza età.
Proprio l’Uniter lunedì scorso ha rinnovato l’annuale appuntamento con gli attori dell’Inda, che avviene oramai da molti anni perché, come ha detto Fernando Balestra, Sovrintendente della stessa fondazione, che ha voluto essere presente al cultural meeting organizzato ancora una volta da Alessandra Gatto che oltre ad essere docente di inglese è attrice e operatrice teatrale, al cine teatro del collegio Santa Maria, sede della benemerita Università popolare “bisogna aprire sempre più gli orizzonti culturali alla cittadinanza e coinvolgerla sempre ai fatti più importanti della città”.
Anche questa volta è stato un evento molto piacevole per i numerosi iscritti che sono intervenuti con il più grande interesse giacché anch’essi amano il teatro e fanno teatro, giacché sostengono che per loro il teatro è gioco e divertimento e c’è qualcuno di loro che addirittura riesce a scrivere dei pregevoli copioni; dobbiamo anche dire che, da parte loro, gli artisti che hanno accettato l’invito ad incontrarli, hanno dimostrato la massima disponibilità e cordialità.
L’incontro ha avuto una nota in più di interesse in quanto che tra gli intervenuti era presente anche la prof.ssa Maria Messina, presidente dell’Uniter di Alcamo, dove la sezione è stata istituita da appena cinque anni, ma che è frequentata da un numero sempre maggiore di iscritti di varia età, anche giovani, che , come ha affermato la stessa presidente, da un centinaio, quanti erano all’inizio, sono diventati circa duecentocinquanta e si interessano di varie discipline, tra cui la medicina e la psicologia. Un numero così alto di iscritti, come ha dichiarato la stessa assistente, si deve attribuire al fatto che ad Alcamo non vi sono tutte le associazioni culturali che vi sono a Siracusa.
Attore ospite quest’anno è stato Antonio Zanoletti, che nell’Eracle di Euripide ha svolto l’importante ruolo di primo corifeo, cui era stato invitato, a fianco al protagonista Sebastiano Lo Monaco (altro nostro concittadino) il siracusano Giovanni Argante, che ha dovuto rinunciare a prender parte alle Rappresentazioni Classiche per la morte improvvisa del padre, a Siracusa molto noto e apprezzato come pittore metafisico, anche se da alcuni anni si era trasferito a Mantova.
Ha accettato di venire ed è stata presente anche la brava attrice Deli De Maio che nelle Trachinie di Sofocle sta svolgendo il ruolo della nutrice di Deianira e il ruolo di Iride nell’Eracle. Era presente anche una delle danzatrici, sorella di Alessandra, Simona Gatto, che oramai, per la sua validità, è diventata possiamo dire in pianta stabile al teatro greco, dove per la prima volta ha danzato nell’Aida, quando la famosa opera lirica verdiana è stata messa in scena nella prestigiosa cavea; ha studiato anche coreografia ed è stata anche assistente coreografa. Altra ospite è stata Marianella Bargilli che ha svolto il ruolo della Follia in Eracle.
Al tavolo della presidenza, assieme agli ospiti e all’organizzatrice, al tavolo di presidenza c’era la vicepresidente dell’Unitre Pinella Miano, mentre il dinamico Padre Filippo Todaro si prodigava come operatore fotografico dell’evento.
Il discorso del prof. Paolo Giansiracusa è stato ampio nello sviluppare la tematica propostasi: “Il teatro è vita, ma la vita è anche teatro”.
“Siracusa - ha affermato tra l’altro è una città votata al teatro; tutto il Meridione è votato al teatro, se nelle nostre relazioni comuni ci agitiamo spesso più del solito, gesticoliamo più del solito, siamo attori sempre, attori senza copione, senza nulla da recitate se non ciò che ci detta il nostro cuore, Diciamo spesso ai nostri amici:< Basta con questa commedia!>, oppure, a seconda della problematica: .
Ha fatto notare che metà della nostra vita si viveva all’aperto, nelle piazze, nei cortili, dove sembrava che la cosa altrui facesse parte della nostra, la strada era la proiezione dello spazio domestico e davanti alla propria casa si stendeva la biancheria lavata ad asciugare, si asciugava la salsa per farne l’estratto e quindi si conversava sempre, per cui si viveva in continui incontri e scontri. Ne ha quindi dedotto che del teatro, della commedia, della tragedia c’è gran bisogno, perché il teatro è un’arte libera, un’arte liberatrice, per cui se non ci fosse il teatro, tutto sarebbe grigio e monotono.
Ha ricordato poi come Siracusa, dal punto di vista dello spettacolo teatrale, è stata sempre una città di scrittori antichi: se mancassero i versi, ci sarebbero le pietre a documentarlo e tra le prime cose che fecero i Greci quando vennero a Siracusa, assieme al tempio fu il teatro, il teatro lineare, trapezoidale, come a Morgantina, dove gli studenti si recheranno, guidati dalla prof.ssa Rosa Peluso, proprio in uno di questi giorni, domenica prossima, per lo stesso spettacolo, con il mio commento musicale, che ha inaugurato il 10 maggio scorso il XIII Festival del teatro classico per i giovani, al “teatro aereo” di Palazzolo.
Che il teatro sia libertà e mezzo liberatorio il prof. Giansiracusa lo ha sottolineato affermando che era l’occasione in cui il cittadino, l’attore, poteva dire e non dire immunemente la sua opinione, per sfogarsi con il suo dire, per dire la sua verità contro tutto e contro tutti, per affermare delle verità straordinarie che dette in teatro non venivano censurate, c’erano delle espressioni persino scandalistiche, che anticipavano i nostri giorni, che annunziavano una mentalità ben superiore rispetto al loro tempo:
“Il teatro - ha affermato l’oratore era zona franca, in cui si esprimeva la libertà attraverso la parola, spingeva con energia la ruota della civiltà e se siamo giunti alla libertà di cui godiamo noi oggi, se abbiamo tanta libertà di parola e di stampa, tanta libertà di esprimerci anche con l’arte, certamente lo dobbiamo agli uomini di teatro di allora, che era l’espressione più libera rispetto alle altre, che, come le arti visive, la pittura, l’architettura, erano arti castigate e costrette a rimanere rigidamente fisse nei canoni stabiliti”.
A tal proposito ha messo in rilievo come nelle due tragedie che si stanno recitando al teatro greco il mitico personaggio di Ercole da quel superuomo che era stato di essere compiendo le dodici fatiche era diventato un pover uomo, “ucciso da un morto”- come egli stesso afferma nelle Trachinie - oppure succube d’un raptus mentis che gli fa commettere il più esecrabile delitto: l’uccisione dei suoi figli!
La conclusione del suo forbito discorso è stata che del teatro si è avuto e si ha ancora oggi tanto bisogno e che il teatro è veramente vita, libertà, civiltà, cultura, godimento, per cui oggi dovremmo amarlo, praticarlo, frequentarlo più intensamente. Oggi la funzione più importante del teatro è quella di insegnare a dire sempre la verità, a dire con coraggio la nostra opinione, a confrontarci più spesso con gli altri, a riprendere con maggiore impegno il dialogo costruttivo con gli altri.
Ha quindi preso la parola Alessandra Gatto per presentare gli attori ospiti, riassumendone il curriculum e affermando innanzitutto che sono tutti attori professionisti ben noti nel mondo dello spettacolo teatrale, di cui il teatro greco di Siracusa, che è un teatro esigente, un teatro che ha una sua grande tradizione, un teatro che quindi ha delle regole ben precise, un teatro che richiede molta sensibilità e tecnica, anche vocale, deve tenere nel debito conto. Antonio Zanoletti ha espresso il grande piacere che ha provato nel ritornare a recitare al teatro greco, dove già ha recitato; ha anche riferito quale viva emozione ha già provato nel trovarsi davanti a ottomila spettatori che ascoltano, osservano, giudicano con tanta attenzione, applaudono con tanto entusiasmo; emozione che si può provare solo recitando in un teatro così grande, così importante, così antico, così affollato di pubblico proveniente da tante località anche distanti, da non esserci paragone in tutto il mondo.
Dopo quello dell’attrice Deli De Maio, interessante l’intervento del Sovrintendente Balestra che tra l’altro ha affermato che nessun teatro può vantare la storia e lo splendore del teatro come Siracusa, che però non avrebbe potuto vantare se non avesse avuto la fortuna di un angelo custode, come ha voluto chiamare l’Istituto del Dramma Antico, se non avesse avuto la tutela di “quei 5 nobili di Siracusa” che, proprio alla vigilia della prima grande guerra mondiale, ebbero l’illuminazione di lanciare la proposta pacifista attraverso la ripresa del teatro antico, che era propugnatore di libertà e pace. Ed è ciò che ancora oggi il teatro e tutti coloro che in qualunque modo sono impegnati a realizzare teatro intendono fare. (Fonte LibertàSicilia)
 
Web  Top
0 replies since 18/6/2007, 08:11   271 views
  Share